mercoledì 11 dicembre 2013

la resilienza del design


Nel risultato finale di una progettazione che esaurisca tutte le maggiori e particolari ragioni perchè esista e sussista, mi è capitato di leggere in un libro, cui sto affrontando la lettura proprio per la tesi,di scoprire che un carattere scientifico come la RESILIENZA puo' esser indispensabile.Parto dal dire che della resilienza ne ho sentito parlare al liceo quando facevo fisica, pero' facendo una ricerca  veloce su WIKIPEDIA,  mi rendo conto come sia stato stretto il tunnel intellettuale di quegli anni.
La cosa che mi fà entusiasmare è quella nella biologia, questo termine viene utilizzato per:



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

In ecologia e biologia la resilienza è la capacità di autoripararsi dopo un danno.
La resilienza di un ecosistema indica la sua capacità di tornare ad uno stato simile a quello iniziale dopo avere subito un disturbo. Il disturbo può avere un'origine antropica (ad es inquinamento,disboscamentocambiamento climatico, l'invasione da parte di una o più specie aliene) o naturale (ad es. un evento atmosferico, un incendio, una frana).
Gli ecosistemi mediterranei di tipo naturale (ad es. la macchia mediterranea), caratterizzati da forte variabilità di molti fattori ambientali, hanno evoluto una forte resilienza ad eventi naturali quali gli incendi, le forti mareggiate, il crollo di costoni rocciosi e le specie tipiche di questi ambienti riescono a ricolonizzare velocemente le aree distrutte o fortemente degradate da questo tipo di eventi.
Di contro, molti ambienti tropicali (ad es. la foresta pluviale o le barriere coralline), i cui parametri ambientali sono rimasti quasi immutati per millenni, non hanno la capacità di rigenerarsi a seguito di disturbi anche molto meno degradanti di quelli descritti sopra.
In generale si pensa che in un ecosistema ad una maggiore variabilità dei fattori ambientali corrisponde una alta resilienza delle specie che vi appartengono.
In caso di specie animali e vegetali, quando queste presentano alti tassi di resilienza vengono definite specie r-strateghe.


Per quanto riguarda questo aspetto mi è venuto in mente appunto questo sistema di rimarginazione e ritorno allo stato precedente dopo aver subito un attacco ..da parte di un animale od di un agente atmosferico...La capacità di poter progettare oggetti e progetti cui hanno un FATTORE R, che puo' recuperarle e rimarginarle.Scoprire nuovi scenari di progetto e di possibile rinnovamento tramite l'utilizzo di micro particelle di origine biologica.
Un esempio che ho citato con un immagine è la famosa barriera corallina,che dopo migliaia di anni riesce ancora a stupirci ricostruendosi grazie anche ai microrganismi che la abitano.


Questo è solo l'inizio

Mi chiamo Giada Verdiani ed a giugno 2014 mi specializzero' in product design, presso ISIA di Firenze.
Ho aperto questo blog, per tenere traccia delle mie iterazioni tecnologiche e non, del continuo rinnovarsi del mio pensiero e dei vari appuntamenti e impegni che mi aspettano per redire questa tesi.
L'aggiornamento di questo blog (spero sia giornaliero), lo spero, ma non so' se sarà cosi'.
La mia tesi si incentrerà, sulla possibilita di iterazioni tra varie discipline e la possibilità di utilizzo di Arduino.
Qui sotto copio quello che ho trovato su un sito di amatori del genere...

Eccoci qui con il primo articolo riguardo la piattaforma Arduino. Di articoli che trattano questa scheda la rete è piena. Io cercherò di fare un'esposizione diversa ed originale: unire lo spirito divertente/artisctico trasmessomi dalla lettura di "Arduino: la guida ufficiale" di Massimo Banzi e lo spirito teorico ingegneristico dell'elettronica.
Nella breve premessa ho già nominato il creatore di questo progetto:Massimo Banzi che insieme ad altre persone (il Team di Arduino) ha permesso la realizzazione di questo supporto.
Cosa è Arduino? e a chi è indirizzato realmente? Arduino è un framework opensource che permette la prototipazione rapida e l'apprendimento veloce dei principi fondamentali dell'elettronica e della programmazione. È composto da una piattaforma hardware per il physical computing sviluppata presso l'Interaction Design Institute, un istituto con sede ad Ivrea. Il nome della scheda deriva da quello di un bar di Ivrea frequentato da alcuni dei fondatori del progetto. Arduino quindi voleva essere indirizzato a designer ed artisti utilizzato per imparare l'Interaction Design (disciplina che si basa sulla prototipizzazione).
Invece Arduino diventò un supporto utilissimo (ed economico) per molte altre persone: hobbisti, hacker e molte altre persone.



Non mi resta come prima post di allegare una frase che ho trovato oggi cercando Arduino  su Google,


Tratto dal libro/guida 

  • "Arduino: La guida ufficiale" di Massimo Banzi